mercoledì 5 gennaio 2011

Pan & Vin e Frico

La sera del 5 gennaio, in Friuli e in Veneto, soprattutto nelle zone comprese tra il Tagliamento e il Piave, si svolge ancora il suggestivo rito del ‘Pan e Vin’. Derivazione do una tradizione antichissima che trova le sue radici nei culti solari tipici del Medio Oriente e del Mediterraneo classico (da Zaratustra a Mitra, da Attis al Sol Invictus), ma anche nei culti del fuoco praticati dai popoli del Nord Europa, primi fra tutti i Celti che, all’inizio del nuovo anno, accendevano fuochi per ingraziarsi le divinità e bruciavano un fantoccio rappresentante il passato.
Come ogni anno, nelle campagne friulane si costruiscono pire fatte di legna e sterpaglie che, la notte dell’Epifania, si accenderanno in grandi fuochi: la fiamma a simboleggiare la speranza per l’anno appena cominciato e la forza di bruciare il vecchio (non a caso si dice “bruciare la vecia”). E attenzione alla direzione del fumo e delle scintille! È letta, infatti, come presagio per il futuro: se si dirigono ad est, si dice, ci sarà buona sorte nei mesi a venire, mentre se si dirigono ad ovest sarà meglio cambiare aria e andare a cercar fortuna altrove!
Vada come vada, in attesa di sapere cosa ci riserverà questo 2011, ecco la ricetta del Frico, forse il più tipico tra i piatti friulani, a base di patate e formaggio.


Il Frico

Kg 1 di patate
Una grossa cipolla bianca
600 gr di formaggio latteria con almeno due mesi di stagionatura
Olio, sale e pepe.

Pelare le patate, grattugiarle grossolanamente e cuocerle con poco olio, sale e pepe. Soffriggere la cipolla e unirla alle patate e al formaggio tagliato a dadini. Amalgamare il tutto a fuoco lento finché il formaggio non si sia fuso completamente. Quindi, dorare il frico da ambo le parti e servire caldo.

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